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«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7)

È quanto emerso da un’indagine commissionata dal Codacons. Secondo lo studio, svolto su un campione di 300 persone in 20 sale sparse in tutta Italia, i giocatori dipendenti sono in prevalenza sono uomini, disoccupati, stranieri e con bassa scolarizzazione. Serpelloni (Dpa): “Regolamentare spot e posizionamento delle sale”.

Un terzo dei giocatori di videolottery è affetto da ludopatia, soffre dunque di problemi di gioco patologico. È quanto emerso da una ricerca commissionata dal Codacons e svolta da Matteo Temporin, dell’Università Cattolica di Brescia. Lo studio, presentato oggi pomeriggio a Roma nel corso di un convegno dedicato al gioco d’azzardo, è stato condotto su un campione di 300 persone in 20 sale sparse in tutta Italia. "Un campione limitato", come ha spiegato Temporin, ma importante visto che “si tratta della prima indagine condotta in Italia sulla relazione esistente tra il comportamento di gioco e il livello di ludopatia”.
Dai dati presentati è emerso un ‘identikit’ del giocatore ludopatico: in prevalenza è uomo, disoccupato o con un lavoro saltuario, straniero, ha un basso livello di scolarizzazione ed è affetto da problemi di relazione. Da ludopatia sono affetti, però, anche il 25% delle casalinghe e il 17% degli studenti e dei pensionati. La maggior parte frequenta le sale da gioco tra le 5 e le 7 volte a settimana e gioca anche online almeno una volta a settimana. L’85% dei giocatori ha una perdita media di 40 euro al giorno, mentre, il restante 15% che riesce a vincere, guadagna in media 120 euro.
"Quattro anni fa abbiamo inserito il gambling nel piano d’azione nazionale del dipartimento. Noi ci occupiamo di tutte le dipendenze, perché pensiamo che la base neurofisiologica sia sempre quella. La prossima settimana lanceremo un sito del dipartimento che contiene una pubblicazione scientifica gratuita e informazioni su prevenzione legate al gambling. É un passo importante perché abbiamo visto che ci sono molti modi diversi, da regione a regione, per affrontare il problema". Lo ha detto Giovanni Serpelloni, capo dipartimento politiche antidroga Presidenza del Consiglio dei Ministri nel corso del convegno.

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