it Italian
ar Arabiczh-TW Chinese (Traditional)en Englishfr Frenchit Italian

“La preghiera del povero sale fino a Dio” (Siracide 21,5)

Commento vangelo 2 gennaio 2022

Vangelo di Giovanni 1,1-18

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.

Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.

Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.

Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.

A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.

E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».

Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

 

Venne ad abitare tra noi

La seconda domenica dopo natale, ci riconduce dinanzi all’evento della nascita di Gesù, entrando profondamente nella profondità del mistero. San Giovanni, nel Prologo del vangelo, ci annuncia che “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Il bambino nato per noi, è il Signore della vita, il Salvatore del mondo, il Verbo di Dio, Colui che “era presso Dio” e per mezzo del quale “tutto è stato fatto di ciò che esiste”. Il Verbo fatto carne, rivela la sua divinità e la sua umanità: è Dio che assume la nostra natura umana, eccetto il peccato, e condivide la nostra esistenza. Molto interessante e altrettanto meraviglioso, pensare e credere che Dio pianta la sua tenda tra noi, decide di abitare la nostra terra e abitare tra noi.
Questo Il “Verbo” è la luce degli uomini, la luce che splende nelle tenebre. Egli viene annunciato da Giovanni il Battista, che Gli rende testimonianza e gli prepara la strada. Il Verbo, Gesù Cristo, è presente tra gli uomini, e chiede di essere accolto e testimoniato, ma “il mondo non lo ha riconosciuto”. Egli è venuto “fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto”, ma a chi lo ha accolto, ”ha dato potere di diventare figli di Dio”. Oggi siamo invitati a riconoscere, accogliere e testimoniare che il Verbo è la luce della nostra vita, quella che illumina ogni uomo, e a saper dare testimonianza di Lui al mondo intero. Noi credenti abbiamo ricevuto il dono e la grazia della fede, che ci permette di riconoscere la presenza del Verbo nella nostra vita di tutti i
giorni. Il mistero dell’Incarnazione ci spinge ad essere ogni giorno, uomini e donne di fede, capaci di vedere oltre e riconoscere il nostro Dio che si fa carne e ricolma la nostra vita della sua presenza. Noi siamo i testimoni, noi viviamo ogni nostro giorno alla sua luce e sostenuti dalla sua parola di salvezza. Il Verbo ha piantato la sua tenda nel cuore e nella vita di ciascuno di noi, ma lo abbiamo saputo riconoscere? Per poterlo riconoscere, il Verbo ha assunto la nostra condizione, ha assunto una storia, un volto. Incarnandosi tra noi, Dio ha assunto un volto, ha rivelato il suo amore, perché diventassimo capaci di amare nel suo nome. Quando lo accogliamo, noi diventiamo sua Parola e suo volto, per dare testimonianza della luce. Il Verbo si rende presente nella sofferenza degli uomini, nell’ammalato, nel povero, nel perseguitato e in tutti coloro che soffrono. Il Verbo si è fatto povertà, nudità e servizio alla nostra umanità. Chiediamo di renderlo visibile con la nostra vita e con il nostro metterci al servizio dei fratelli e sorelle più poveri.

Fr Giuseppe Piga

Condividi quest'articolo