it Italian
ar Arabiczh-TW Chinese (Traditional)en Englishfr Frenchit Italian

«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7)

Commento vangelo 5 febbraio 2023

Vangelo di Matteo 5,13-16

«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Sale luce del mondo

Il vangelo di questa domenica è la prosecuzione del discorso della montagna, nel quale Gesù consegna ai suoi discepoli la “Magna carta” da seguire, per essere davvero discepoli.

Dopo aver ascoltato le beatitudini, oggi Gesù ci raggiunge per dirci che siamo chiamati ad essere “luce” e “sale”. Quando si cammina dietro a Gesù e si diventa discepoli, si diventa sale e luce, segno visibile e sapore, che rende bella la vita e la testimonianza della fede. Come il sale e la luce non esistono in modo egoistico, per se stessi, bensì per chi gusta un cibo e per chi ha bisogno di vedere, così il discepolo non esiste per se stesso ma per dare testimonianza al Signore, tra i fratelli e sorelle che incontra lungo il suo cammino. Molto interessante la modalità usata da Gesù per darci il suo insegnamento, utilizzando immagini della vita concreta, comprensibili da tutti. Chi di noi non comprende il significato e il valore del sale, che, messo nel cibo, sparisce ma dona il sapore? E, ancora, chi non fa l’esperienza della luce, necessaria per vedere ? Il discepolo è chiamato ad essere sale e luce, proprio come indica Gesù, capace di rendere bella la vita e luminoso lo sguardo, quando  si cammina dietro il Maestro e quando la vita è posta nelle mani di Dio. Gesù dice chiaramente “Voi siete la luce del mondo, voi siete il sale della terra” , e non lo fa come esortazione, bensì come affidamento di un impegno, di una responsabilità e consegna di una chiamata precisa. Il discepolo non può non essere sale e luce, perché “se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato?” e ancora, “non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende la lampada per metterla sotto il moggio”. Vivere il vangelo ed essere discepoli significa riconoscere di essere chiamati da Gesù a stare con lui, ma anche ad essere segno della sua presenza. Noi cristiani, oggi, nel nostro tempo e nella nostra storia concreta, siamo il “sale della terra e la luce del mondo”, chiamati ad essere segno della presenza di Dio che incontra l’uomo, lo accompagna, lo salva con il suo amore. Viviamo tempi molto difficili nei quali stiamo rischiando di non essere più segno, di non essere efficaci nella testimonianza e dunque di non portare più la luce di Cristo e il gusto dell’essere cristiani e discepoli. Chiediamo al Signore, che rinnovi in noi il coraggio e l’impegno nel vivere con rinnovata responsabilità il nostro battesimo nella società, nella famiglia, nel mondo e in ogni ambito di vita, per consegnare la luce a tutti, e in particolare a chi vive nell’oscurità del male o della sofferenza o della povertà e solitudine.

Fr Giuseppe Piga

Condividi quest'articolo