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«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7)

Commento vangelo 11 giugno 2023

Vangelo di Giovanni 6,51-58

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Gesù, pane vivo per noi

Celebriamo la solennità del “Corpus Domini”, nella quale ci viene data l’opportunità di confermare la nostra fede nel mistero dell’Eucarestia. Nel brano evangelico Gesù dice: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”. Davvero importante per tutti noi, l’ascolto delle parole di Gesù, che ci spingono a credere davvero che lui è il pane del cielo, che lui diviene il nutrimento della nostra vita. Gesù non è venuto a dare qualcosa ma a consegnare e dare in dono se stesso. Noi abbiamo bisogno di pane per la vita, e lui si rende pane per noi, si rende pane per sostenere la nostra esistenza e dare senso ad ogni nostro passo. Il suo corpo donato per noi e il suo sangue versato per noi, divengono il il segno del suo amore. Il pane e il vino che noi portiamo all’altare, divengono, per la potenza dello Spirito, il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo. Siamo invitati a nutrirci di Cristo, vero pane del cielo, e solo se ci nutriamo di lui, avremo la vita. Il nutrirsi di lui diviene motivo di salvezza. L’Eucarestia si pone al centro della vita della Chiesa; “La Chiesa fa l’Eucarestia e l’Eucarestia fa la Chiesa”. Il mistero che Gesù ci ha lasciato in dono e in eredità, e che noi celebriamo, è il centro della vita. In questo giorno vogliamo riscoprire l’importanza che l’Eucarestia ha per la vita della Chiesa e per ciascuno di noi. Con quale atteggiamento andiamo a ricevere l’Eucarestia? In questo giorno viviamo la processione del “Corpus Domini”, e attraversiamo le strade del nostro quotidiano con Gesù! Lui oggi attraversa i luoghi di vita dell’uomo e della donna del nostro tempo, i luoghi delle povertà e le periferie delle nostre città. Chiediamo di crescere nella comprensione di questo mistero, ma anche nel desiderio di stare con Lui, di sostare dinanzi alla sua presenza. Ogni giorno la Chiesa celebra il mistero Eucaristico, e noi vogliamo continuamente attingere da esso la forza per il cammino della vita. Ogni volta che ci accostiamo al mistero e mangiamo il pane del cielo, siamo chiamati ad assumerci una nuova responsabilitàò che è quella di sapere che a nostra volta diveniamo pane per chi sta cercando Dio. Noi che ci nutriamo di Cristo, diveniamo portatori della presenza di Cristo nel mondo e segno di nuova speranza per chi incontriamo. Il Signore accompagni il nostro cammino perché diveniamo anche noi pane spezzato e vino versato per i fratelli poveri e sofferenti.

Fr Giuseppe Piga

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