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“La preghiera del povero sale fino a Dio” (Siracide 21,5)

Commento al Vangelo 17 dicembre 2023

                                                                                                     Vangelo di Giovanni 1, 6-8. 19-28

Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

TESTIMONI DELLA LUCE DI CRISTO

La terza domenica di Avvento, chiamata “Gaudete”, ossia domenica della gioia, ci presenta la figura di Giovanni il Battista, come “testimone della luce” e annunciatore della presenza di Gesù, motivo della nostra gioia. Dinanzi alle ipotesi che lui sia il Cristo, Giovanni risponde e dichiara: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: rendete diritta la via del Signore”. Il compito e la missione del Battista è quello di annunciare e proclamare la presenza di colui che è la luce e che viene ad illuminare l’umanità, perché sia riconosciuto ed accolto. Dalla pagina di vangelo emerge il desiderio e curiosità di comprendere a fondo chi sia Giovanni e chi sia il Cristo, e Giovanni fa chiarezza affermando “io non sono il Cristo”, ma riconoscendosi e proclamandosi come colui che invita a preparare la strada al Cristo. La domanda posta a Giovanni, “perché battezzi se non sei il Cristo”, apre un nuovo scenario e permette a Giovanni di dire “Io battezzo nell’acqua, in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete e cui non sono degno di slegare il laccio del sandalo”. Il questa domenica ci viene detto con forza che Giovanni è la voce nel deserto, ma annuncia colui che è la parola. Giovanni è annunciatore e testimone di una presenza che da senso alla vita di ogni uomo di ogni tempo, e chiede la conversione come condizione per riconoscere Gesù. Giovanni è testimone perché annuncia Colui che è presente, ma è testimone perché sarà capace di donare la vita per colui che annuncia. In questo tempo di avvento che ci conduce al Natale, siamo chiamati a riconoscere la presenza di Gesù e annunciarlo con le parole e con la vita. Anche noi vogliamo sapere bene chi è Giovanni il Battista e chi è Gesù, ma la vera risposta si ha soltanto con l’adesione della fede e con un nuovo stile di vita che ci renda capaci e portatori di un nuovo messaggio capace di illuminare il mondo. In un mondo che spesso si pone in opposizione alla fede, noi vogliamo ancora annunciare con forza la necessità di credere in Colui che è la luce e vince il potere delle tenebre e la falsità del mondo. Il un mondo in cui, noi cristiani ci accontentiamo di pratiche religiose, ci viene detto che dobbiamo convertirci ed essere testimoni veri del Cristo Gesù, pronti a donare la vita per Lui. La certezza della presenza di Gesù in mezzo a noi, sia rinnovato motivo di Gioia e impegno per illuminare, con la fede, la vita di chi ci sta accanto e cerca un segno nuovo di speranza. Questo ci permette di giungere in modo rinnovato al Natale, ed essere testimoni di un evento di salvezza.

Fra Giuseppe Piga

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