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«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7)

Le icone sacre

Percorso spirituale ed artistico in carcere

Atelier Gentiluomini di San Paolo

Progetto Diocesano

Inizio: 25 febbraio 2020* -ripreso novembre 2021, post emergenza sanitaria
Conclusione: novembre 2022
Luogo: Casa Circondariale Bancali
Destinatari: Detenuti “sezione protetti”
Attività: 4 ore per ciascun incontro
Responsabile artistica: Danila Pittau
Responsabile progetto: Sr Giuliana Mulas – Sportello carcere

Breve presentazione

Rivolto ai detenuti del Carcere cittadino, “Sezione protetti” affidato ad una specialista in “arteterapia” si sviluppa attraverso un percorso spirituale prima poi didattico (somministrazione della tecnica per la realizzazione dell’icona con informazioni di carattere teorico e messa alla prova per la successiva sperimentazione personale in un laboratorio pratico) ed educativo (collaborazione e condivisione sul lavoro con forte accentuazione dell’apporto comune) per la lavorazione e realizzazione delle icone. Gli incontri avranno cadenza settimanale (tre ore per gruppo) con momenti di verifica sia sui singoli partecipanti che sulle dinamiche di gruppo che andranno emergendo.

Al termine del percorso in carcere verranno avviate nelle parrocchie cittadine delle giornate di sensibilizzazione sulla condizione carceraria, con l’esposizione dei manufatti (spiegati e presentati dagli stessi detenuti attraverso testimonianze scritte o filmate o personali dà con concordare con la Direzione dell’Istituto), la cui organizzazione può essere affidata ad un gruppo giovani volontari della Caritas.

Analisi del bisogno

L’Istituto ha al suo interno ha una particolare sezione che ospita attualmente…detenuti classificati “protetti” in quanto per la tipologia del reato vivono una condizione particolare di isolamento e non sono ammessi ad alcuna attività comune. Le esigue risorse del Carcere risultano scarsamente in grado di provvedere alla creazione di programmi rieducativi loro riservati, si trovano pertanto più degli altri in grave stato di solitudine sociale e da parte loro giunge una forte richiesta di poter accedere a programmi di tipo lavorativo/educativo, insieme al bisogno di supporto spirituale e morale. Questo progetto vuole essere riservato principalmente a loro per fornire un’opportunità per fare un percorso spirituale e pratico e rappresenta una risposta alle istanze raccolte attraverso le attività che la Caritas diocesana svolge in carcere, che sono:

Colloqui di ascolto e sostegno spirituale e materiale;

Sportello Carcere: rivolto alle famiglie dei reclusi, agli ex detenuti ed ai detenuti in permesso.

In generale la realtà carceraria è spesso dimenticata ed ai più sconosciuta anche nella nostra Chiesa diocesana: questo progetto offre l’opportunità di riproporre all’attenzione di parrocchie, associazioni ecclesiali la presenza del carcere di Sassari e soprattutto i problemi e le sofferenze dei tantissimi detenuti e che non possiamo ignorare.

Questo progetto si propone di riavviare un lavoro di rete tra carcere e comunità, attraverso le icone prodotte, unite alle testimonianze e messaggi dei detenuti, con iniziative ed eventi che vedranno protagonisti i detenuti stessi che dall’interno collaboreranno con Caritas e gruppo di giovani volontari all’esterno nell’organizzazione.

Caritas e pietà

Laboratorio in carcere: il riscatto dell’arte

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