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«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7)

Commento vangelo 17 ottobre 2021

Vangelo di Marco 10,35-45

E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete.  Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

All’udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. ll Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Servire è regnare
 
Il vangelo di questa domenica ci pone dinanzi ai discepoli, in cerca di posti di onore, nonostante l’annunzio della passione, da parte di Gesù. Nel vangelo di Marco, infatti, si riscontra un comportamento anomalo da parte dei discepoli, ogni volta che Gesù annunzia la sua morte: Pietro che non accetta il primo annunzio fatto da Gesù, mentre dopo il secondo annunzio, i discepoli non comprendono ancora e discutono su chi sia il più grande. La pagina di oggi ci presenta la richiesta di Giacomo e Giovanni, dopo il terzo annunzio della passione: “Maestro, concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”. La richiesta di Giacomo e Giovanni ci fa comprendere che forse, dopo tanto tempo trascorso con Gesù, si sentono meritevoli di qualcosa di grande. Sarà Gesù a rimetterli al loro posto di discepoli, dicendo loro che non sanno quello che stanno chiedendo. Raggiungere la gloria è frutto di un cammino in cui incontriamo la fatica, la sofferenza e la morte, e solo in questa prospettiva si può pensare alla gloria futura. In realtà Gesù non fa altro che indicare il suo stesso cammino di donazione, sofferenza e morte, come via per raggiungere la gloria della resurrezione. Da veri discepoli, siamo invitati a non cercare cammini paralleli o scorciatoie per arrivare alla gloria, perché l’unico percorso da fare, è quello di Gesù.
Possiamo chiederci se i discepoli quello che chiedete”. Come i discepoli, anche noi, spesso, cerchiamo la gloria fatta di successo, onori, interessante comprendere l’insegnamento di Gesù, che indica la via del servizio come strada verso la gloria. condurci alla salvezza. In realtà anche noi possiamo camminare verso la gloria del cielo, ma compiendo lo grande e si pone al potere, è molto importante per noi: “coloro che sono considerati governanti delle servitore”. Nella logica del vangelo, la via per diventare grandi, è quella del servizio e del donare la vita per i riscatto per molti”. 
 
Fr Giuseppe Piga
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