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«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7)

Commento vangelo 30 ottobre 2022

Vangelo di Luca 19,1-10

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

La salvezza nella nostra vita

Il vangelo proposto per questa domenica ci permette di entrare, con Gesù, nella città di Gerico, dove Lui incontra Zaccheo, mentre porta avanti il suo cammino verso Gerusalemme. Gesù entra in Gerico, e un uomo, un pubblicano, piccolo di statura, sale su un albero per vedere Gesù, e da quel momento inizia una nuova storia di vita. Lo sguardo di Gesù si incrocia con lo sguardo di Zaccheo che, stando sull’albero, pensava di non essere osservato, e invece da quello sguardo nasce la novità: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. Lo sguardo di Gesù, e poi la sua visita in casa, ha raggiunto le profondità del cuore di Zaccheo e ha suscitato un cambiamento radicale:  “Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Si realizza il frutto della missione di Gesù, venuto a cercare e chiamare i peccatori, e Zaccheo diventa capace di incontrarsi con Gesù, e di donarsi agli altri. Questa nuova avventura nasce dal profondo e sincero desiderio di vedere Gesù. L’esperienza di Zaccheo diventa per noi una scuola di vita, dalla consapevolezza del proprio limite al desiderio di vedere Gesù, e infine, dallo sguardo di Gesù alla visita in casa. Tutto questo cambia la vita di Zaccheo, così come cambia la nostra, ogni volta che il nostro sguardo è limpido e sincero, e la nostra disponibilità è orientata al bene dei fratelli. Lo sguardo di Gesù ci trasforma nell’intimo e ci rende strumento verso gli ultimi e i poveri. Anche noi, siamo abitati dal desiderio di vedere Gesù? Questo desiderio chiede di essere coltivato e fatto sviluppare perché produca nuovo stile di vita e di testimonianza. Zaccheo ha bisogno di ritrovare se stesso e il senso più profondo del suo esistere, e quel bisogno del cuore diventa incontro, vita, conversione e servizio. Gesù, dopo averci scrutato nel profondo, vuole entrare nella nostra casa, abitare in ciascuno di noi, abitare la nostra storia, i nostri problemi, le fatiche e tutto ciò che abbiamo o siamo.  Anche noi siamo guardati, osservati dal Signore, che vuole abitare la nostra vita e infondere nuovo coraggio verso i bisogni dei fratelli. Accogliere Gesù significa per noi, Lasciarci trasformare da Lui, come Lui vuole, e accogliere la salvezza che entra nella nostra vita. Siamo certi che l’incontro con Gesù trasforma la nostra vita e la vita delle nostre comunità? Se Zaccheo scese di corsa dall’albero e accolse pieno di gioia, Gesù, quanto più noi, siamo chiamati ad una accoglienza gioiosa. Tutti siamo accolti e amati, ma tutti siamo chiamati ad accogliere ed amare Dio, per poi, accogliere ed amare i nostri fratelli.  

Fr Giuseppe Piga

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