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«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7)

Commento vangelo 11 dicembre 2022

Vangelo di Matteo 11,2-11

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

Testimoni di gioia

La terza domenica di Avvento è caratterizzata dal  tema della gioia, ed è detta “Gaudete”. Il vangelo ci conduce alla gioia attraverso il desiderio di sapere chi è Gesù e dalla certezza che solo Lui dona la vita a quanti sono nella tristezza e nella sofferenza. Ci viene raccontato che, mentre Giovanni il Battista è in carcere, gli giungono notizie circa l’operato di Gesù, e lui manda a chiedergli; “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”. Al desiderio profondo di Giovanni, di sapere chi è Gesù, segue una risposta che non parla di Gesù, ma descrive azioni di vita e di salvezza che solo Gesù poteva compiere: “I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziato il vangelo”. Se domenica scorsa abbiamo riflettuto sulla missione del Battista, oggi siamo già orientati a guardare Gesù, che non viene a noi come il giudice severo ma come colui che vuole accettarci come siamo ma ci offre l’opportunità di guarire nell’intimo e anche nel fisico. La presenza di Gesù restituisce la gioia a coloro che, per vari motivi, l’hanno perduta; la buona novella è predicata e consegnata ai poveri. L’operato di Gesù,  diventa dono per coloro a cui lui si è rivolto, ma è ancora oggi dono per tutti noi. Inoltre il suo agire diventa modello, criterio e invio anche per noi, perché a nostra volta impariamo ad essere strumenti di gioia nei confronti di coloro che vivono nella sofferenza e nella tristezza della vita. Ci stiamo preparando al natale, e in questo itinerario abbiamo incontrato la figura dei profeti, di Giovanni il Battista, e incontreremo anche Maria. In ogni tappa siamo condotti ad entrare sempre più in profondità nel mistero della venuta del Signore in mezzo a noi e accogliere il dono che lui fa di se stesso per ciascuno di noi. La venuta di Gesù, la sua nascita e la sua parola è sempre e per tutti motivo di salvezza e di profonda gioia. Siamo chiamati sempre a rallegrarci in Lui e a vivere nella gioia, a credere nella gioia e a consegnare e testimoniare la gioia con la vita. La gioia della nostra fede si fonda sulla certezza che Dio è sempre fedele e non viene mai meno al suo amore per noi. Inoltre è possibile mantenere la gioia quando anche noi impariamo ad essere fedeli agli impegni del battesimo, e diveniamo esempio e testimonianza di vita per chi ci vede e per chi sosteniamo con il nostro servizio. Chiediamo, nella preghiera, che Il Dio della gioia, che fa fiorire il deserto, accompagni il nostro cammino perché maturi la fede e la carità sia testimoniata agli ultimi.

Fr Giuseppe Piga

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