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«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7)

Commento vangelo 15 gennaio 2023

Vangelo di Giovanni 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Ecco l’agnello di Dio

Abbiamo concluso il tempo di Natale con il Battesimo di Gesù per opera di Giovanni il Battista, e siamo entrati nel tempo ordinario. In questa domenica ci ritroviamo ancora dinanzi al mistero della manifestazione di Gesù, quando Giovanni il Battista lo indica come “L’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. Attraverso la testimonianza di Giovanni, comprendiamo l’identità di Gesù, “agnello di Dio” e salvatore dell’uomo. Giovanni parla a nome di Dio, ascolta la parola e sperimenta la rivelazione di Dio: “Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui”. Gesù è davvero “L’agnello” mite che toglie il peccato, Colui che apre la strada per ciascun uomo, perché possa incontrarsi con l’amore di Dio. Gesù è l’agnello pasquale che con il suo sacrificio ottiene la salvezza dell’umanità.  È l’agnello che toglie il peccato, e in particolare l’incredulità rispetto alla rivelazione di Gesù. E’ un agnello non secondo la  carne ma secondo lo spirito. Un agnello che appartiene a Dio  e si pone come dono per l’umanità, che ci riconcilia con il Padre, e manifesta la misericordia del Padre, che è più forte di ogni peccato e ci rigenera con il perdono. Il Battista sa che il suo battesimo è un atto di conversione in attesa della vera rinascita operata dallo stesso Cristo. Oggi ci viene chiesto di accogliere la rivelazione su Gesù, riconoscendolo anche noi come il Figlio di Dio e  “l’agnello di Dio”. La certezza che Gesù è “L’Agnello di Dio”, colui che da senso alla nostra vita, sostiene la nostra fede e ci permette ogni giorno di ricominciare in modo nuovo. La missione di Gesù è quella di condurci al suo mistero di amore e di salvezza, e noi siamo chiamati, per vocazione, a rispondere a Lui, attraverso la disponibilità e l’accoglienza del suo amore. A nostra volta diveniamo segno della presenza di Dio e del suo agire, per tutti coloro che la storia ci pone accanto. Attraverso le parole e l’esempio, ma anche attraverso la testimonianza della carità verso i più fragili e deboli, noi diveniamo segno concreto dell’amore di Dio e testimoni di Colui che è “ l“Agnello di Dio”. Ci venga concessa la grazia di saper indicare Gesù e rimandare a Lui l’attenzione della vita, in ogni ambiente e luogo di gioia e di sofferenza.

Fr Giuseppe Piga

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