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«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7)

Commento vangelo 1 gennaio 2022

Vangelo di Luca 2,16-21

In quel tempo i pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Custodi del mistero di Dio
 
Il vangelo di oggi, primo giorno del nuovo anno, ci presenta il mistero della natività che abbiamo appena celebrato. I pastori vanno alla grotta di Betlemme e “trovano Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia” e, “dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro”. I pastori, uomini semplici e poveri, ricevono la comunicazione della nascita di Gesù, e l’invito ad andare a vedere il bambino. Proprio a loro viene dato il compito di andare e vedere. Essi vanno, vedono, contemplano con stupore il mistero di quel bambino nato per noi, e ripartono come testimoni e annunziatori di un evento che cambia la vita e coinvolge altri, che “udivano e si stupivano delle cose dette loro dai pastori”. In realtà cosa poteva creare questo grande stupore? La scena che si presenta quella di una famiglia, di una nascita, eppure qualcosa di diverso coinvolge mente e cuore. Il grande messaggio della nascita del Messia, del Cristo Signore, viene affidato, non ai ricchi, ma ai poveri, a coloro che non hanno da perdere e ai quali non viene tolto alcunché. Al contrario i ricchi, sono coloro che, in qualche modo, temono, non comprendono e ne hanno già abbastanza dai loro impegni e ruoli, per accettare un nuovo re, Signore, Messia. Lo stupore e la contemplazione del bambino, avvolge e rapisce il cuore dei pastori, ma soprattutto il cuore di Maria: “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. In questo giorno solenne, nella
celebrazione di Maria Madre di Dio, ci viene presentata Maria che “custodiva” ogni cosa nel suo cuore. Il nuovo anno si apre nel segno di Maria. Come lei siamo invitati ad accogliere il mistero della vita, a contemplare il Dio che si fa carne e custodire Colui che, venne a noi “nella pienezza del tempo”. Ci viene concesso un temo nuovo, giorni nuovi sotto lo sguardo e la custodia di Maria, che genera e partorisce e dona al mondo il Signore della pace. In questo giorno vogliamo anche noi, come Maria, aprire i nostri cuori alla Grazia, per riconoscere ed accogliere in noi, il Signore, il principe della pace. Possiamo diventare costruttori di ace, solo nella misura in cui sappiamo custodire in noi il mistero di Cristo, e lo testimoniamo
con la vita, creando nuovi e duraturi percorsi di pace. Come i pastori, chiediamo di vivere la nostra dimensione di povertà, come opportunità per incontrare il Signore e testimoniarlo con la vita. Chiediamo la capacità di stupirci del Mistero, e di custodirlo in noi. Maria, Madre di Dio, che ci dona il Principe della Pace, guidi il cammino di questo nuovo anno.
 
Fr Giuseppe Piga
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